mercoledì 5 aprile 2017

La Corte dei Conti ci spiega perché l'Italia non è competitiva in Europa


Il Rapporto per il 2017 sulla finanza pubblica della Corte dei Conti spiega in modo semplice e coinciso le ragioni per cui l'Italia è uno dei paesi meno competitivi in tutta Europa.

Secondo il rapporto il cuneo fiscale  in Italia è di ben 10 punti superiore a quello che si registra mediamente nel resto d’Europa.


Ciò significa che  la differenza fra il costo del lavoro a carico dell’imprenditore e il reddito netto che rimane in busta paga al lavoratore eccede infatti di ben 10 punti l’onere che si registra mediamente nel resto d’Europa. 

Ciò per quanto riguarda la media europea con picchi di quasi quattro volte superiori per quanto riguarda paesi come l'Irlanda e la Spagna in cui la pressione fiscale sulle aziende è minima.

I magistrati contabili evidenziano l’esigenza di ridurre la pressione fiscale sottolineando anche che «un’esposizione tributaria tanto marcata non aiuta il contrasto all’economia sommersa e la lotta all’evasione». 

E' evidente che una pressione fiscale così elevata favorisce l'evasione fiscale.

Da dati come questo risulta chiaro che aprire un'attività imprenditoriale in Italia è molto più svantaggioso che in qualsiasi altro paese in Europa, e non parliamo di paesi extra UE. 

Con la conseguenza che ben difficilmente gli investimenti stranieri sono possibili nel nostro paese e la necessità per le aziende italiane di espatriare.

Per quanto riguarda poi le aziende che nonostante tutto restano in Italia, queste si troveranno ad essere sfavorite sul mercato europeo avendo costi di produzione più elevati.

A questi problemi i governi sia Pd sia quelli precedenti di destra hanno sempre risposto non diminuendo la pressione fiscale, cosa comunque difficile in presenza di conti pubblici come quelli italiani, ma diminuendo gli stipendi dei dipendenti o indebolendo i diritti in generale dei lavoratori attraverso la precarizzazione dei posti di lavoro, sperando così di rendere appetibile l'area italiana.

Tentativo con tutta evidenza fallimentare perché non considera il problema principale della sperequazione fiscale.