martedì 14 febbraio 2017

Marx is back!


Karl Marx è tornato. Sul New Yorker è apparso recentemente un interessante articolo di Louis Menand, ripreso anche dal bravo giornalista italiano Antonio Ferrari sul Corriere.

L'articolo rifletteva sul fatto che  nel Manifesto comunista,  datato 1948, Marx  affermava che il 90% della ricchezza era detenuta dai ricchi ed i possidenti mentre il restante 10% era divisa tra l'enorme massa di contadini e operai, i quali  lavoravano per consolidare quel 90% a favore dei ricchi.

Oggi, con la globalizzazione, quella situazione si ripete pressoché uguale, con il 90% della ricchezza compresa nelle mani di una piccola elite in cui uno Zuckenberg guadagna fino a 100.000 volte più di un dipendente Facebook e marche come la H&M, con fatturati da centinaia di milioni di Euro, producono i propri prodotti in Bangladesh, pagando gli operai 56 dollari al mese.

Resta da capire se questa enorme diseguaglianza sociale produrrà gli stessi effetti che ha provocato tra la fine dell'800 e la fine del 900, con la costituzione dei grandi partiti di massa ed i moti rivoluzionari e di rivendicazione di diritti sociali ed economici in tanti paesi. 

A quanto sembra dalle ultime elezioni l'insoddisfazione delle popolazioni si riflette nella cabina elettorali dei paesi occidentali, come si è potuto notare nel caso delle elezioni americane ma anche dei referendum italiano ed inglese;  questi atti di rigetto dell'establishment finora sembrano trovare sbocco solo nella destra populista e non in veri movimenti di sinistra che spesso viene considerata parte del potere politico economico che mira al mantenimento dello status quo.

Pare quasi che l'insegnamento di Marx venga ignorato proprio dai partiti di sinistra nei paesi occidentali e forse per questo alcuni "vecchi arnesi" della politica come Bernie Sanders in America e Jeremy Corbyn in Gran Bretagna sembrano ottenere maggiore consenso di altri politici più giovani, richiamandosi a valori vicini al pensiero marxista per quanto riguarda la critica al capitalismo.