giovedì 29 dicembre 2016

I 5 film più belli del 2016 (di Marina Manai)



Ci sono film che mi lasciano stremata... sono quelli che incollano il mio sguardo allo schermo, riempiono la mia mente passando dalle orecchie, creano in me il bisogno di accarezzare uno o l'altro personaggio, mi catturano tanto da sentire odori immaginari e mi lasciano gusti amari o dolci o salati... questi ultimi reali: sono lacrime.

5.  "One More Time with Feeling"  
di Andrew Dominik
con Nick Cave, Susie Cave, Earl Cave, Warren Ellis, The Bad Seeds

Pochi mesi dopo la tragica morte del figlio Arthur, Nick Cave chiede al regista, Andrew Dominik di documentare le riprese live del suo nuovo disco, Skeleton Tree. Nasce così un documentario-confessione, Cave: messosi a nudo, ammette la propria incapacità di sublimare il dolore in creazione, annichilito dalla tragedia, ma la potenza e l'eleganza dell'album ci dimostrano il tentativo di un uomo di riprendere il proprio posto nel mondo e di imparare a convivere con il senso di vuoto e di paralisi.




4.  Pelè
di M. e J. Zimbalist
con K. De Paula, L. Lima Carvalho, Seu Jeorge, V. D'Onofrio

Pelè, un talento naturale del calcio, ma Pelè è molto di più: è un popolo, la rivalsa di un popolo, la storia delle angherie subite ma non passivamente !!
La ribellione pacifica, che sempre ha avuto più vittorie, la voglia di musica, di allegria, di Jinga, di Capoeira!!
Un film che mi ha commossa, che mi ha fatto ricordare quanti bambini non hanno e non hanno avuto infanzia, giocattoli? Non avevano le scarpe!! Eppure...




3. The Young Pope 
(che non è  semplicemente una serie tv ma è un film di 10 ore)

di Paolo Sorrentino
con Jude Law, Diane keaton, Silvio Orlando


Bene o male ma parlatene! E di questo "Sorrentiniano" giovane papa, amato e odiato, se n'è parlato!! Lenny, che ordina a Dio e alla Madonna cosa devono fare, poi scappa la notte, in tuta color panna, e gira per Roma. Lenny che non riesce a superare il trauma dell abbandono e fa i capricci ma ora è il Papa e gli piace, è ortodosso, conservatore, ma va contro tutte le regole. Scene di una potenza che ci ha scossi, dettagli, citazioni teologiche, una discussione sull'aborto molto reale
e ci troviamo davanti Grande Cinema: le donne diventano tutte vergini Maria e l'orfano, da giovane Papa, diventa uomo.
 

2. "Il Diritto di Uccidere" - Eye in the Sky - 
di Gavin Hood.
Con Helen Mirren, Aaron Paul, Alan Rickman, Iain Glen, Barkhad Abdi.

 "L occhio nel cielo" il potentissimo drone, sentenzia destini e morte, ma non può risolvere il dilemma: scongiurare un attacco kamikaze o salvare una bambina casualmente in loco? Scoppia una controversia internazionale, un film serissimo ma pieno di humour, battute fulminanti, satira grottesca rara in film di guerra: il ministro in diretta dal gabinetto del suo hotel a Singapore, il segretario di Stato americano a Pechino che non vuole interrompere una partita di ping pong...





1. "Laurence Anyways" 
di Xavier Dolan, 
con Melvil Poupaude e Suzanne Clément.

La grandezza del più giovane e prolifico regista di questi ultimi anni, il canadese Xavier Dolan, è una continua prova d'Autore in questo film (presentato a Cannes nel 2012, dove ha vinto il Queer Palm, ma la distribuzione italiana è arrivata solo nel 2016...) se si temeva l'argomento, Dolan ha dimostrato una delicatezza rara, una raffinatezza unica, ci ha fatto intristire nelle crisi che portavano la coppia ad allontanarsi e sorridere quando l'amore li riavvicinava.



(di Marina Manai)