venerdì 6 gennaio 2017

Il parroco di Padova e le sue sette amanti


Sembra una storia tratta direttamente dal Decamerone di Boccaccio ed invece è avvenuto veramente a Padova, a San Lazzaro per la precisione, dove un parroco, ex avvocato approdato in tarda età al sacerdozio, è accusato  dalla Procura di Padova di vari reati: violenza privata, favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione e persino porto abusivo d’armi.

Pochi mesi fa si è rivolta ai carabinieri una donna che ha raccontato di rapporti sessuali anomali in canonica, di incontri con altri uomini organizzati dal parroco anche all’estero, in Croazia, nel villaggio francese di Cap d’Adge, luogo di scambisti, la stessa donna ha dichiarato di aver avuto la brutta sensazione di essere entrata in un giro di prostituzione anche perché uno di questi partner occasionali le offriva del denaro; e poi le minacce subite: con un coltello, con la pistola e la ritorsione di un filmino hard da far vedere se solo avesse detto qualcosa. 

La Procura ha ordinato una perquisizione e gli investigatori hanno ritrovato in canonica un campionario da sexy shop: stivali di gomma col tacco, collari, bustini, manette, corsetti e sex toys. 

La Curia di Padova era al corrente della situazione. «In seguito ad alcune segnalazioni avevano avviato un’indagine preliminare, la Diocesi  però ha rifiutato di consegnare al pm il relativo fascicolo, invocando i Patti Lateranensi, cioè gli accordi fra Stato e Chiesa che prevedono la trasmissione degli atti solo con il consenso delle persone coinvolte.

Da notare che sulla parrocchia in questione si era già abbattuto uno scandalo sessuale, in quanto un precedente parroco aveva dovuto dimettersi in quanto aveva avuto un figlio da una parrocchiana.